La mia vita senza lattosio

A parer mio, per gli intolleranti al lattosio, lì fuori è una vera giungla. Ultimamente le cose sono nettamente migliorate, per lo meno al supermercato, e i prodotti senza lattosio (o meglio, ad alta digeribilità) aumentano ogni giorno di più, ma quando si viaggia, quando si va a cena fuori, è un vero dramma, poichè tutti sono preparati alla celiachia, alle allergie, ma quasi nessuno sa davvero cosa voglia dire essere “intollerante al lattosio”.

Per i non intolleranti, l’intolleranza al lattosio credo sia davvero un grandissimo e scintillante punto interrogativo da tener lontano peggio della peste: gli amici vanno in panico quando sei invitato a cena, ai ristoranti o nei bar basta pronunciare la parolina magica “lattosio” e subito il loro viso si contrae e compare la nuvoletta con su scritto “Eccone un altro, non potevi andare in un altro bar?!”. Non potrò mai dimenticare l’ultima volta che ho preso un volo intercontinentale (12 ore di viaggio), al momento del pranzo c’erano solo lasagne con la besciamella e ravioli ripieni di ricotta… e l’hostess “Mi spiace, per lei non abbiamo niente: vuole due crakers?!”. Ci sono stati luuuuuuunghi attimi di silenzio in cui l’ho guardata con una faccia che credo fosse più attonita di quella di Homer Simpson quando cerca di collegarsi all’ultimo neurone che gli rimane: ma mi hai vista???!!! Peso meno di un bambino di 12 anni, secondo te posso stare 12 ore senza toccare cibo?!?!

Per dirla tutta, una volta, in una pizzeria, ho ordinato una pizza “senza mozzarella, perchè sono intollerante al lattosio“, e mi è stata rifilata una pizza col formaggio… “Ma lei aveva detto solo senza mozzarella!” (!!!), per non parlare poi di quando te la portano senza mozzarella e senza formaggio e poi scopri che c’è il latte nell’impasto! Insomma, ormai ho preso l’abitudine a dire di essere ALLERGICA al latte e derivati, perchè l’intolleranza è presa sempre sotto gamba, invece l’allergia spaventa (si può morire di shock anafilattico) quindi di sicuro in cucina presteranno attenzione! Inoltre chiedo sempre come sono preparati i piatti (ad esempio a volte anche se ordini carne vieni a scoprire che la rosolano nel burro): lo so che ormai in tutti i ristoranti in cui sono passata c’è la mia foto in bianco e nero con sotto scritto “se la conosci, la eviti”, ma il mio intestino ormai rigrazia, vuoi mettere?

Ma non è sempre così! A onor del vero devo anche precisare che anche in questo senso le cose stanno molto cambiando, e aumentano sempre di più i locali e i ristoranti (compresi i catering alle cerimonie) che sono molto preparati a riguardo: all’ultimo matrimonio a cui ho partecipato c’era un menu a parte fatto interamente ad hoc senza lattosio, ed è stata una delle poche volte che non sono rimasta lì a guardare gli altri mangiare cose deliziose mentre io dovevo accontentarmi di verdurine scondite o pasta al sugo! Sembravo una bimba alla sua prima volta al luna park!

C’è anche da dire però che GLI INTOLLERANTI NON SONO TUTTI UGUALI: ci sono vari gradi di intolleranza! Io ho la totale assenza dell’enzima lattasi, quindi non potrei mai mangiare alimenti che contengono anche solo tracce di lattosio, ci saranno invece sicuramente altri con un’intolleranza moderata o lieve che potranno tollerarne un certo quantitativo al giorno e concedersi qualche strappo alla regola in più: c’è bisogno in ogni caso di una diagnosi PRECISA e di LABORATORIO (non si può convincersi di essere intolleranti al lattosio solo perchè “il latte ci gonfia”), e bisogna sperimentare in cucina, e capire fin dove ci possiamo spingere. Inoltre ognuno conosce il proprio intestino e ognuno di noi deve capire da solo cosa può farci male e cosa no: al di là dell’intolleranza in sè, un intestino irritato è comunque un intestino più sensibile, e anche le semplici verdure o anche la frutta troppo matura (che fermenta più facilmente) possono dare fastidio.

Scopo di questo blog non è fornire diete personalizzate nè propinare regimi alimentari personalizzati, chiunque necessiti di una diagnosi o di una dieta non può esimersi dal sottoporsi a controlli, tests e visite mediche. Le mie ricette nascono senza pretese alcuna, questo blog vuole solo essere una sorta di “diario alimentare” in cui annoto tutte le mie ricette rielaborate senza lattosio e in cui ricordo a me stessa perchè scegliere alcuni alimenti piuttosto che altri, è una maniera per ricordare a me stessa che lo stato di benessere comincia col volersi bene, e volersi bene vuol dire curare il proprio corpo… partendo da dentro, dal proprio equilibrio… e vorrei condividere tutto questo con voi.