Sardine

Da un punto di vista nutrizionale le sardine sono oggi ritenute un “super-alimento“: sono una tipologia di pesce facilissima da reperire, fresco (ma anche surgelato, affumicato o in scatola), economico, gustoso e soprattutto salutare in quanto sono un’ottima fonte di oligoelementi quali calcio, vitaminaD, magnesio, ferro, vitamina B12 e fosforosardine

Contengono anche colesterolo, ma ciò non deve allarmare poichè, di rimando, sono ricchissime di grassi buoni Omega 3, i grassi che fanno bene al cervello e al cuore abbassando i livelli di colesterolo cattivo (l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di assumere almeno 200 mg di grassi Omega 3 al giorno). E’ bene quindi non mangiare la sardine fritte o cotte ad alte temperature poichè i grassi Omega3 sono molto labili, e ad alte temperature si “deteriorano”. Per avere una idea di quanto siano ricche di quest grassi buoni basti pensare che una singola confezione in scatola da 92 gr di sardine offre bel il doppio della dose raccomandata di Omega3.

Il quantitativo di grassi cambia a seconda della stagione in cui vengono pescate: mediamente 10 gr di sardine danno 150kcal, quelle pescate a fine estate sono più grasse (e quindi più saporite), durante tutto il resto dell’anno saranno più magre.

Il consumo di sardine è anche ottimale da un punto di vista ambientale. Secondo Jackie Alder, uno degli autori di un recente studio dell’Università canadese del British Columbia, l’aumento del consumo delle sardine risulta essere una soluzione buona  anche da un punto di vista ecologico grazie al loro impiego nella catena alimentare dei pesci d’acquacoltura. Inoltre il consumo di questa varietà di pesce azzurro potrebbe ridurre la pressione sulle specie ittiche a rischio di estinzione.

Sono però altamente sconsigliate in chi soffre di gotta o di calcoli renali in quanto hanno un alto contenuto di purine.