Integratori di lattasi: tutto ciò che c’è da sapere

lattasi

L’utilizzo di integratori alimentari contenenti enzimi lattasi (b-galattosidasi) nella pratica clinica è legato alla gestione dell’intolleranza al lattosio; pertanto, per ridurre fenomeni quali gonfiore addominale, disturbi del tratto gastrointestinale (come diarrea, nausea, vomito o stipsi) si ricorre all’utilizzo di integratori alimentari che contengono lattasi.
A differenza delle allergie alimentari in cui l’alimento è bene non assumerlo, per l’intolleranza al lattosio non è sempre richiesta una dieta rigorosa poiché i pazienti spesso riescono a tollerare fino a 250 ml di latte consumato con il cibo (circa 12 g di lattosio).
Se invece la suscettibilità personale non è trascurabile, ogni tanto è possibile mangiare il proprio “dolce preferito” assumendo integratori contenenti lattasi in quanto riducono i sintomi di circa il 18%.

L’enzima lattasi può essere somministrato come integratore alimentare, ma la sua efficacia (di cui mancano ancora prove convincenti) è di breve durata e pertanto, “il supplemento deve essere consumato circa 5-30 minuti prima del pasto contenente lattosio”. Al di fuori del pasto contenente lattosio, l’utilizzo di enzima lattasi non è considerato necessario.

Un altro problema per il consumatore che soffre di intolleranza al lattosio è: riuscire a determinare quanto lattosio sia presente in un alimento e di conseguenza capire se le unità di enzima lattasi siano sufficienti per il pasto.

Vi riporto uno studio di Lin et al. in cui sono state utilizzate tre diverse formulazioni di lattasi somministrate agli intolleranti al lattosio a diverse dosi: prima 20g e poi 50g di lattosio.
Lo studio è stato condotto anche con dosaggi diversi di lattasi: prima con 6000 UI e poi con 3000 UI. Tutte le preparazioni enzimatiche sono state in grado di diminuire il picco di idrogeno totale nel respiro quando vengono somministrati 20 grammi di lattosio. L’uso di più unità enzimatiche (6000 UI) riduce significativamente la produzione totale di idrogeno rispetto a quella osservata con 3000 UI. Invece, quando è stata somministrata una dose di 50 g di lattosio, nessun dosaggio di beta-galattosidasi è stato in grado di migliorare la digestione e l’assorbimento del lattosio.

Uno studio più vecchio del 1992, riporta la somministrazione dopo il digiuno di tre compresse masticabili di lattasi (9900 unità FCC) e il consumo di 50 g di lattosio totali. Nelle valutazioni soggettive dei partecipanti che hanno utilizzato le compresse di lattasi questi hanno spiegato di avere avuto, nelle otto ore successive all’assunzione, minori crampi addominali, minore eruttazione, minore flatulenza, minore diarrea e una dimnuizione del gonfiore addominale.

Pertanto, al momento non è possibile consigliare quale integratore di lattasi preferire rispetto ad un altro se non valutando caso per caso e testando i vari prodotti. La questione rimane parzialmente irrisolta data la diversa suscettibilità individuale al lattosio: non esiste un prodotto che vada bene per tutti.

Nella revisione di settembre 2019 del Ministero della salute su “ALTRI NUTRIENTI E ALTRE SOSTANZE AD EFFETTO NUTRITIVO O FISIOLOGICO” non vengono messi limiti all’ apporto massimo giornaliero di enzima lattasi. Ogni integratore riporterà sulla propria scatola le modalità di assunzione, il numero di compresse da assumere e l’apporto massimo giornaliero al quale bisogna affidarsi fedelmente.

L’enzima lattasi, necessario per decomporre il lattosio, non viene assorbito dal corpo e quindi, una dose eccessiva di lattasi, viene semplicemente espulsa dall’organismo.
Diversamente in letteratura non si hanno indicazioni più specifiche sull’utilizzo di integratori contenenti lattasi nè tantomeno sono delineate reazioni avverse causate da un eccessivo utilizzo di enzimi digestivi per tempistiche protratte, sicuramente in merito sono necessari ulteriori studi.

La lista completa di tutti gli integratori è sul blog.

Dr.ssa Alice Loreti
Laurea in Farmacia LM-13
Abilitata alla Professione di Farmacista

Fonti:

  • Misselwitz B, Butter M, Verbeke K, Fox MR. Update on lactose malabsorption and intolerance: pathogenesis, diagnosis and clinical management. Gut. 2019 Nov;68(11):2080-2091.
  • Ianiro G, Pecere S, Giorgio V, Gasbarrini A, Cammarota G. Digestive Enzyme Supplementation in Gastrointestinal Diseases. Curr Drug Metab. 2016;17(2):187-93.
  • T. Di Rienzo, G. D’Angelo, F. D’Aversa, M.C. Campanale, V. Cesario, M. Montalto, A. Gasbarrini, V. Ojetti, Lactose intolerance: from diagnosis to correct management, European Review for Medical and Pharmacological Sciences 2013; 17(Suppl 2): 18-25.
  • Francesconi CF., Machado MB., Steinwurz F., Nones RB., Quilici FA., Catapani WR., Miszputen SJ., Bafutto M., ORAL ADMINISTRATION OF EXOGENOUS LACTASE IN TABLETS FOR PATIENTS DIAGNOSED WITH LACTOSE INTOLERANCE DUE TO PRIMARY HYPOLACTASIA. Arq Gastroenterol. 2016 Oct-Dec;53(4):228-234.
  • Sanders SW., Tolman KG., Reitberg DP., Effect of a single dose of lactase on symptoms and expired hydrogen after lactose challenge in lactose-intolerant subjects, Clin Pharm. 1992 Jun;11(6):533-8.